L’associazione di tutela utenti Fiadel di Isernia, le locali sezioni dell’Associazione antimafia “A. Caponnetto” e del Partito Comunista dei Lavoratori, hanno depositato in data 1° giugno 2021, presso la Procura della Repubblica di Isernia, l’ulteriore denuncia nei confronti del sindaco di Isernia e dei vertici della società concessionaria dei parchimetri, per le ipotesi di reato connesse alla omessa ottemperanza delle Sentenze n.316 e 317 del 3/12/2020 emesse dal Giudice di Pace di Isernia, le quali hanno disapplicato gli atti comunali istitutivi dei parchimetri poiché adottati in violazione di legge e segnatamente per il mancato rispetto dei parametri prescritti, attesa l’assenza della giusta proporzione tra parcheggi liberi e parcheggi a pagamenti nel centro cittadino, così come da noi eccepito. Abbiamo perciò rinnovato la richiesta del sequestro dei parchimetri, di cui alle precedente denunce.
Con ciò abbiamo mantenuto il nostro impegno pubblicamente preso, laddove non è stato fornito alcun riscontro alla nostra diffida notificata in data 26.04.2021, indirizzata al sindaco, ai vertici della società concessionaria ed alla prefettura, con la quale si intimavano i suddetti soggetti a conformarsi alle suddette sentenze disattivando i parchimetri.
Ovviamente sarà la magistratura a stabilire se siano sussistenti le suddette ipotesi di reato da noi eccepite: art.650 (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), art. 323 (abuso d’ufficio) , 328 comma 2 c.p. (omissione di atto dovuto), art. 388 c.p. (per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), art. 393 c.p. (esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone nel senso dell’imposizione illecita di ticket e sanzioni); abuso della pubblica fede e falso ideologico ex art.479 c.p. , e quant’altro l’autorità giudiziaria dovesse ritenere.
Nondimeno anche noi abbiamo il diritto di verificare l’operato della Procura di Isernia, che invero allo stato non valutiamo positivamente, e se del caso siamo pronti a sottoporre anche questo al vaglio del CSM e della Procura di Bari.
La stessa valutazione negativa esprimiamo allo stato verso la Prefettura di Isernia, laddove nei nostri ricorsi si eccepisce come questa, non conformandosi alla legge stabilita dalle sentenze citate, avalla immotivatamente l’operato comunale di fatto raddoppiando le multe sugli stalli blu, ancorché essi siano dichiarati illegittimi dal Giudice di Pace, ed anche in tal caso ci riserviamo l’eventuale denuncia penale, attesa che questa è un’ulteriore vessazione ingiusta imposta ai malcapitati.
Ma a prescindere dagli esiti delle questioni legali che risolverà la magistratura, ci attiveremo nei prossimi giorni per proporre con il COMITATO NO STRISCE BLU di Isernia la proposta di organizzare un “sit in” popolare di protesta sotto i palazzi del Prefetto e della Procura di Isernia, per meglio illustrare non solo le suddette eccezioni di gravi abuso di potere comunale poste al vaglio della magistratura, ma soprattutto le rivendicazioni sotto il profilo politici amministrativo, cioè contro le operazioni di macelleria sociale messe in atto da l’amministrazione comunale autocratica ed arrogante che si poggia infatti sui consiglieri di “Fratelli d’Italia” , che considera i cittadini alla stregua di sudditi, e che va cacciata quanto prima per il bene delle classi popolari e delle libertà democratiche di questa città.