L’emergenza sanitaria ha imposto per la seconda volta di celebrare la Festa del Transito di San Benedetto senza quelle solenni manifestazioni esterne che solitamente l’accompagnano. La coincidenza, poi, con la V Domenica di Quaresima avrebbe reso impossibile
anche la celebrazione eucaristica in suo onore, se non fosse intervenuta la Congregazione per il Culto Divino, la quale, con uno specifico indulto, ha concesso di celebrare una S. Messa in onore di colui che è Patrono principale d’Europa, oltre che Patrono della Città di Cassino.
Anche la Fiaccola benedettina Pro pace et Europa una, quest’anno – contrariamente al solito – non è stata portata in alcuna capitale europea. Tuttavia, il 18 marzo, nella Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, ha raggiunto l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, un luogo emblematico, in quanto, più di altri – durante la prima ondata pandemica – ha pagato un pesante tributo di dolore e di morte.
Nell’omelia l’abate di Montecassino dom Donato Ogliari ha toccato temi come la solidarietà, la giustizia e la condivisione.
Se il prendersi cura dei malati, nell’ottica evangelica, significa prendersi cura di Cristo stesso, ne consegue, ha detto il padre abate, che al centro della nostra sollecitudine – sia personale che comunitaria – devono esserci gli anelli più deboli della catena, quelli che, per una ragione o per l’altra, hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti dalla nostra vicinanza. Il nostro sguardo di predilezione è dunque chiamato ad indirizzarsi verso i più deboli: i malati, i poveri, gli emarginati. Si raccoglie così anche il pensiero di papa Francesco, di fronte a costoro, dice il santo Padre, il credente non può rimanere indifferente, al contrario «si lascia trafiggere dal dolore», «piange nel suo cuore» e ha il coraggio di condividere la loro sofferenza.
Anche san Benedetto, nella sua Regola, ci indica la via della coesione comunitaria corresponsabile, creativa e solidale – fondata sul Vangelo di Gesù – come la via privilegiata non solo per andare incontro alle sofferenze del nostro prossimo e alleviarle, ma anche per rendere più giusta e pacifica la convivenza nelle nostre comunità civili e religiose. Al termine della celebrazione nel giorno della festività di San Benedetto il Comitato di Cassino della Croce Rossa Italiana ha chiesto al padre abate di benedire una nuova ambulanza.