Ancora una volta Vera Cavallaro ha conseguito il meritato successo con lo spettacolo “E quindi uscimmo a riveder… le lucciole”.
La performance proposta ha voluto ricreare una sorta di specchio poetico della natura di cui le lucciole ne rappresentano l’emblema. Il mare, la luna, il custode dei boschi, la pietra, l’edera, la dea della pioggia, sono soltanto alcune delle figure che prendono vita e voce nella performance artistica del gruppo le Lucciole diretto da Vera Cavallaro.
Gli elementi del mondo naturale prendono forma, anche grazie alle suggestioni evocate dai costumi che la creatrice ha personalmente tessuto attraverso stuoie, piume, foglie, nidi, rami, paglia, lustrini, un universo colorato e magico. Proprio come sono le lucciole, magiche creature che illuminano le notti d’estate di piccoli sogni ad occhi aperti. Le Lucciole con le loro coreografie e la loro voglia di mettersi in gioco sono un progetto elaborato e immaginato, costume dopo costume, poesia dopo poesia, per raccontare una Natura fonte di vita e per troppo tempo maltrattata e abusata, esse sono elementi di rinascita attraverso le loro tenue luci che sanno illuminare il pensiero e rinnovare il senso più profondo della vita negli uomini che hanno smarrito il senso della bellezza.
Quando Vera Cavallaro ha immaginato per la prima volta di creare una compagine di personaggi ispirati alle lucciole non ha solo fondato un gruppo di performer, ma ha dato vita a una festa della creatività e della meraviglia. Sfilata dopo sfilata, evento dopo evento, i costumi si sono raffinati diventando sempre più complessi ed elaborati, amplificando la capacità di destare lo stupore di chiunque assista allo spettacolo. Ogni costume è punteggiato di led luminosi che rievocano i piccoli insetti.
Le lucciole sono creature fragili e affascinanti. Annunciano l’arrivo dell’estate e soprattutto garantiscono con la loro O presenza che la natura è ancora intatta, c’è ancora speranza. E poi, ci ricordano che il pianeta intorno a noi ha bisogno di tutto il nostro impegno per essere protetto e per proteggere le creature che vivono in esso. Le lucciole diventano così, nell’intenzione della fondatrice, una metafora non solo della poesia che si annida in ogni atto di meraviglia ma anche della natura e dell’impegno per l’ambiente che tutti dovremmo coltivare.