Sono in tutto 12 mila i ricci di mare salvati dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia dai pescatori di frodo. Nonostante i divieti imposti dalle norme per contrastare la pandemia, quattro ragazzi di origine pugliese, hanno pensato bene di spostarsi fino a Civitavecchia per raccogliere i ricci. Erano già stati caricati su un furgone che li avrebbe portati in Puglia per essere immessi, privi di certificazione, nella filiera del mercato ittico locale, se non fossero intervenuti i finanzieri della Stazione Navale di Civitavecchia, impegnati nei controlli di polizia a mare e sul litorale, sotto il coordinamento del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia. Una unità navale del Corpo cooperante con le pattuglie intervenute, ha immediatamente reimmesso in mare gli esemplari sequestrati per evitare gravi danni all’ecosistema locale. Infatti i ricci di mare, appartenenti alla famiglia degli echinodermi, fungono da “biorimediatori naturali”, poiché l’azione di “filtraggio” dell’acqua di mare, aiuta a tenere in equilibrio in modo importante l’ecosistema marittimo, fornendo un servizio eco-friendly a tutti i fruitori del mare.
Ai quattro sono state comminate sanzioni per 24.000 euro. Inoltre sono stati elevati ulteriori verbali per aver violato il divieto di spostamento tra regioni e di circolazione in orario notturno per ulteriori 3.000 euro.