Ci sono voluti quasi sette anni per arrivare all’inaugurazione del Giardino dei Giusti della Farnesina. Storie spesso dimenticate che meritavano di essere ricordate nel nostro paese e che mostravano l’anima moralmente più alta della nostra diplomazia.
Con il Giardino dei Giusti vogliamo ricordare quelle persone che non si sono voltate dall’altra parte, che hanno cambiato la storia dando la vita per aiutare chi si trovava in difficoltà: persone diverse legate tra loro dalla diplomazia del bene”. Sono le parole con cui il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sintetizzato il significato del Giardino dei Giusti della Farnesina, inaugurato in una strada pedonale adiacente alla sede del Ministero, insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Il Giardino è composto da alcuni piccoli cippi, uno per ciascun albero già presente nella via, dedicati ognuno a diplomatici o persone legate alla diplomazia che, nel corso degli anni, si sono distinti per aver difeso la vita umana da regimi dittatoriali, dalla guerra o dai genocidi. Tra loro Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci, Mustapha Milambo. Si è così voluto rendere omaggio alle tante persone che in silenzio hanno salvato vite umane.
L’Italia, con i suoi oltre 200 Giardini, è all’avanguardia nel ricordare i suoi “Giusti”. Ogni essere umano può sempre scegliere nella propria vita se essere un complice o una persona perbene. L’Italia è il Paese che ama e riconosce la bellezza dei luoghi, ma anche quella della persona buona.