Il caro carburante pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti. A ciò si aggiunge lo stop dell’autotrasporto che può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare con l’85% delle merci che viaggia su strada. A rischio i prodotti più deperibili dall’ortofrutta al latte. Tutto questo rischia anche di alimentare una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati.
Una situazione che, fanno notare da Coldiretti, aggraverebbe ulteriormente le già rilevanti difficoltà della filiera agroalimentare, costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia, con l’esplosione della guerra in Ucraina, che sta ostacolando gli scambi commerciali in un Paese come l’Italia fortemente dipendente dall’estero.
Il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni agromeccaniche dei terreni cresciuti dal 25% al 100% per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni.
L’appello di Coldiretti è quello di intervenire sul caro gasolio che rischia di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari.