Coldiretti Lazio lancia un appello condiviso da Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Flai Cgil, Fai Cisl e Uilapesca in merito all’assoluta necessità di costruire un meccanismo di sostegno al reddito, ora più che mai indispensabile.
Il prezzo medio del gasolio è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, costringendo i pescherecci a navigare in perdita o a tagliare le uscite. In pratica i costi relativi ad una giornata in mare sono quasi triplicati passando da una media di 500 a 1400 euro.
Una situazione diventata ormai insostenibile e che favorisce le importazioni di pesce straniero. Ormai più della metà dei costi che le aziende devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante.
Dopo una settimana di stop della pesca, si annuncia un periodo ancora più difficile nel quale si continueranno a perdere migliaia di giornate di lavoro.
Il blocco dell’autotrasporto, sostiene Coldiretti, contribuirà ad aggravare ulteriormente la situazione con danni incalcolabili e di fatto impedirà le forniture del carburante e la distribuzione delle merci, compreso il pescato. In questo momento non possiamo permetterci di perdere neanche un chilo di prodotto ed è necessario che vengano garantiti i ritiri e le consegne a industrie e distribuzione commerciale per assicurare le forniture alla popolazione.
Le sigle sindacali lanciano così un appello al Governo sulla riapertura del confronto interrotto a gennaio per poter individuare insieme le soluzioni che si attendono da mesi.
Al momento non esiste per la pesca alcuna forma di integrazione del reddito e non è possibile affrontare le prossime settimane in queste condizioni, con il rischio di un’ecatombe per imprese e lavoratori.