Una vera e propria rivolta nella serata di domenica ha interessato il carcere di via Sferracavallo a Cassino. Una protesta di una cinquantina di detenuti che hanno devastato una intera ala del penitenziario. Sentono lesa la loro dignità personale, per questo hanno voluto richiamare l’attenzione da parte delle istituzioni. In carcere non sono rispettate le condizioni basilari a loro dire, carenza d’acqua, insufficiente la presenza di medici, pochi medicinali. Non sono rispettati i diritti a dignitose condizioni di vita. I detenuti sono stati trasferiti nella notte in altri penitenziari. Non è tardata ad arrivare la replica della Fns Cisl Lazio che denuncia una situazione insostenibile. Non sono stati registrati feriti ma solo danni ingenti alla struttura. La situazione è rientrata solo grazie all’intervento immediato della Polizia Penitenziaria e dei Gruppi Speciali: il Gruppo di Intervento Operativo (GIO), il GIR Campania e il Nucleo cittadino di Roma, che nella notte hanno gestito l’evacuazione e il trasferimento dei 50 detenuti in altre strutture. Secondo il sindacato persiterebbero pessime condizioni strutturali, logistiche e umane del sistema penitenziario laziale.
Nel carcere di Cassino, mancano 37 unità di Polizia Penitenziaria, mentre il sovraffollamento è già oltre i limiti consentiti (+17 detenuti rispetto alla capienza prevista). Una situazione che, in un contesto già teso, aumenta il rischio di episodi mettendo a dura prova la sicurezza di agenti e detenuti.