Con un esposto in Procura, l’associazione Codici interviene sull’importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza contro la contraffazione. Il Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Brindisi ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Brindisi, su richiesta della Procura, riguardante due aziende con sede in provincia di Brindisi e di Rieti, che operano nel settore della produzione e della commercializzazione di olio d’oliva. Le società sono state poste sotto sequestro e gli amministratori sono indiziati della commissione di reati di frode nell’esercizio di commercio, contraffazione di indicazioni geografiche e falso. In totale sono sei le persone indagate.
“Le accuse sono pesanti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché parliamo di olio greco venduto come 100% Made in Italy e di date di produzione taroccate. Anche i numeri di questa operazione sono allarmanti. In un solo biennio sarebbero state commercializzate sul territorio nazionale circa 540 tonnellate di olio extravergine di oliva di origine greca venduto, invece, come olio Evo 100% italiano. Non solo. Circa 500 tonnellate di olio extravergine di oliva sarebbero state commercializzate con la falsa indicazione dell’anno di produzione. Una condotta che avrebbe fruttato quasi 1 milione di euro, il tutto a scapito dei consumatori. A tutela degli stessi Codici ha deciso di andare avanti con un esposto in Procura, perché il danno è evidente. Le frodi a tavola sono sempre più diffuse. Bisogna fare attenzione, perché di mezzo c’è la salute dei consumatori. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di controllare sempre con attenzione l’etichetta dei prodotti prima di acquistarli e di non fermarsi al prezzo, perché a volte la convenienza non è sinonimo di qualità”.