Una fiaccola giunta a Montecassino avvolta in un nastro con i colori dell’Ucraina e che è stata posta ad ardere sul sepolcro di San Benedetto. “Un simbolo di luce che rimanda alla luce intramontabile di Dio, dalla quale proviene ogni bene”, queste le parole dell’abate di Montecassino Dom Donato Ogliari. Un desiderio di pace e di fraternità per tutti in un mondo scosso da guerre fratricide. Ancora una volta tre comunità, quelle di Cassino, Norcia e Subiaco, si sono ritrovate all’ombra dell’abazia.
“Le città di Norcia, Subiaco e Cassino, nel nome della Fiaccola benedettina “Pro Pace et Europa Una”, continuano a nutrire la speranza che i popoli e i responsabili della politica possano trovare, nei valori e nel programma di vita di San Benedetto, un vigoroso impulso all’edificazione di un
ordine morale basato sulla giustizia e sulla pace. Ogni anno le tre città benedettine affidano questi valori alla Fiaccola, scortata da giovani tedofori sulle strade di tutta Europa.
La Fiaccola e il suo “messaggio” non hanno mai interrotto il loro cammino, nemmeno al tempo della pandemia, raggiungendo nel marzo del 2021 l’Ospedale Papa Giovanni XXIII nella città di Bergamo, luogo simbolo della lotta al virus, nel periodo più intenso dell’emergenza sanitaria nel
nostro Paese.