Tradizionalmente è considerata l’ultima tappa della fiaccola Pro Pace et Europa Una quella di Montecassino, il punto di arrivo di un simbolo di pace divenuto oggi anche forte veicolo di speranza e di solidarietà. È stata accesa a Norcia da cui è partita lo scorso 27 febbraio, tre le tre città gemellate nel nome di San Benedetto, Norcia, Subiaco e Cassino. Nessun passaggio in città quest’anno per la Fiaccola e per il Corteo Storico Terra Sancti Benedicti che solitamente la accompagna, nel rispetto della normativa anti Covid-19. Una cerimonia svolta, quindi, in modalità necessariamente diversa rispetto al passato, ma che ha reso ancora più evidente quanto per le tre città le celebrazioni del marzo benedettino costituiscano un forte collante per tenere vive le tradizioni e gli insegnamenti di un santo che tanto ha saputo creare con la sua forza e il suo esempio.
Una fiaccola che continua a parlare a tutti, la Regola, che san Benedetto mette per iscritto a Montecassino, ci indica che anche noi abbiamo bisogno di una regola. E per noi cristiani la regola massima è il Vangelo sul quale anche la Regola di San Benedetto è improntata. Abbiamo accolto la fiaccola in un momento particolare ha detto il sindaco di Cassino Salera. La fiaccola, nell’intenzione di voler condividere il suo messaggio di speranza, si recherà straordinariamente allo Spallanzani di Roma e all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo che sono stati entrambi simboli di questo terribile anno pieno di sofferenza ma anche segno di rinascita e di lotta alla malattia.