Ormai è inevitabile dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccità. Queste le parole del ministro alle Politiche agricole
Stefano Patuanelli durante il Blue Forum Italia Network a Gaeta.
Intere aree del Paese non vedono pioggia da mesi e la transizione ecologica deve essere concreta. L’allarme è lanciato anche da Coldiretti che teme per i raccolti e il bestiame.
Una situazione “drammatica”, secondo Coldiretti, in un 2022 segnato finora da precipitazioni praticamente dimezzate, con la mancanza di pioggia che in alcune zone dura da quasi tre mesi e con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per innaffiare orti e giardini.
Ma non solo i raccolti vengono bruciati dalla siccità. A
soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie dove
le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno e a preoccupare è anche la mancanza del foraggio per l’alimentazione a causa dell’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 1/3 le rese.
Sempre per Coldiretti, la siccità “è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 2 miliardi di euro a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere.