Come previsto si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Roberto e Mattia Toson, rispettivamente padre e figlio finiti nel carcere di Civitavecchia nella notte tra lunedì e martedì perché accusati dell’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso per sbaglio nella serata del 30 gennaio in piazza, al centro di Alatri, mentre si trovava con alcuni amici tra cui il vero obiettivo dei killer Omar Sharif. Fanno quindi scena muta Roberto e Mattia Toson, interrogati dal gip del tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante. Intanto sono stati trovati altri due telefonini usati da padre e figlio e che sono stati inviati al Racis per estrarre i dati che contengono. La data utile per conoscerne i contenuti è fissata per il prossimo 27 luglio. I cellulari potrebbero contenere immagini o elementi importantissimi inerenti il giorno in cui il giovane Bricca è stato ucciso. I due sono accusati di concorso in omicidio volontario, secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella sera del 30 gennaio, Roberto Toson era alla guida dello scooter e dietro il figlio Mattia che avrebbe sparato almeno due colpi di pistola, uno dei quali colpì il povero Thomas. Agli interrogatori hanno preso parte anche i due legali della famiglia Toson , gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia, che hanno già preparato il ricorso al Riesame.