La finanza mette sotto chiave due appartamenti ubicati a Sessa Aurunca e una utilitaria, beni riconducibili ai due imprenditori. Bloccati i loro conti correnti. Avevano creato una società fittizia deputata ad accollarsi i crediti poi oggetto di evasione fiscale per procedere poi all’acquisto degli autoveicoli dai rivenditori esteri. La società cartiera è riferibile ad un cittadino di Cellole. All’azienda fittizia si appoggiavano i titolari dell’autosalone cellolese destinatari del provvedimento del sequestro preventivo eseguito dalle fiamme gialle della tenenza di Sessa Aurunca.
L’attività di indagine dei finanzieri è stata avviata all’esito di un semplice controllo fiscale presso l’autosalone. Le prime irregolarità riscontrate sono state quelle fiscali ma qualcosa non ha convinto i finanzieri tanto da approfondire l’investigazione e mediante un sistema di scatole cinesi giungere alla ‘truffa madre’ posta in essere dai due imprenditori. Dopo il primo affido dei crediti falsati alla testa di legno designata c’era lo step successivo della falsa documentazione presentata alla motorizzazione perlopiù casertana che agli operatori sembrava valida.
Le vetture venivano immatricolate in Italia e rivendute nell’autosalone cellolese. Un sistema truffaldino che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati 3 persone: i titolari della concessionaria e la testa di legno. Messi sotto chiave due appartamenti di medie dimensioni ubicati a Sessa Aurunca riconducibili ai due imprenditori nonché un’utilitaria. Disposto il blocco dei conti correnti nelle loro disponibilità.