Primi interrogatori per gli agenti della polizia penitenziaria coinvolti nell’inchiesta sulle torture ai danni dei detenuti del 6 aprile 2020 al penitenziario “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere. Il Ministro della Giustizia Marta Cartabia ha disposto la sospensione di tutti i 52 indagati colpiti da misura cautelare (8 sono in carcere, 18 ai domiciliari, 3 con l’obbligo di dimora e 23 interdetti dall’esercizio del pubblico ufficio).
La maggioranza degli agenti ha preferito non rispondere alle domande del magistrato, riservandosi di farlo all’esito della visione delle immagini e di ulteriori approfondimenti sugli atti giudiziari. l’unico che ha risposto alle domande del magistrato è stato l’agente Pasquale De Filippo il cui interrogatorio è durato un’ora e mezza in cui ha provato a chiarire la propria posizione.
La task force convocata dalla Guardasigilli Cartabia ha immediatamente disposto la sospensione di tutti i 52 indagati raggiunti da misure di vario tipo. Il Dap sta valutando ulteriori provvedimenti anche nei confronti di altri indagati, non destinatari di iniziative cautelari, e ha disposto altresì un’ispezione straordinaria nell’Istituto del casertano, confidando nel pronto nulla osta dell’Autorità Giudiziaria. Intanto emergono ulteriori dettagli inquietanti sull’atteggiamento da “macelleria messicana” tenuto dagli agenti. Un detenuto, dopo il pestaggio avvenuto in sezione – “Lì mi picchiano tantissimo, ho perso sangue, avevo l’occhio gonfio” – venne trasferito nell’ufficio matricola, quella che i detenuti indicano come ‘stanza zero’.