Per Pasqua i consumatori del Lazio intendono spendere a tavola circa 150 euro a famiglia da destinare a prodotti della tradizione del Lazio. Secondo una elaborazione di Coldiretti la crescita si attesterebbe ad un più 10% rispetto allo scorso anno. I privilegiati sono dolci con attenzione particolare alle uova di cioccolato e le colombe.
A Roma si registrano costi più alti rispetto alla media nazionale, dovuti proprio all’inflazione che continua a crescere nella Capitale, con l’indice dei prezzi al consumo che ha raggiunto quota 120,6 punti solo il mese scorso. A determinare un aumento dei costi è anche la crescita dei prezzi delle materie prime dal burro +19,5% al cacao +14,1%, fino alle uova di gallina al + 4,6.
Sulle tavole i prodotti tipici come la corallina, il salame tipico del Lazio accompagnato dalla pizza al formaggio nel rispetto della tradizionale colazione di Pasqua, così come la carne di agnello a pranzo, tanto da essere servito in quasi la metà delle case (44%), con una netta preferenza per quello Made in Italy, magari acquistato direttamente dal produttore, in azienda o nei mercati contadini di Campagna Amica a dimostrazione di una accresciuta sensibilità verso l’origine di quanto si porta in tavola.
Ogni anno oltre la metà del prodotto che si trova sui banchi rischia, infatti, di essere di origine straniera, spesso proveniente dall’est Europa, che non rispetta gli stessi standard di qualità di quello nazionale. L’appello di Coldiretti Lazio è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine garantita come l’abbacchio romano Igp che rappresenta una vera eccellenza del nostro territorio e scoraggia l’importazione di prodotti provenienti dall’estero, dannosi per la salute e per l’economia del nostro Paese. E’ boom di prenotazioni anche negli oltre 1.300 agriturismi del Lazio, dove si stimano per Pasqua e Pasquetta 300 mila presenze, complessive, tra pernottamenti, pranzi e visite giornaliere, per una crescita vicina al +10% rispetto allo scorso anno