Ambiente, rapporto sull’economia del mare





È stato presentato in pillole il IX Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare della Camera di Commercio di Frosinone Latina, realizzato da “Informare”, Azienda Speciale per l’Internalizzazione, la Formazione e l’Economia del Mare.
Il rapporto rappresenta una lettura multidimensionale che, negli anni, ha tracciato le coordinate della Blue economy del Paese, definendone le componenti attraverso tutte le filiere che contribuiscono a misurarne la dimensione economica. Per l’Italia il mare è sempre stato una risorsa e, da diversi anni, attenzionata è l’economia blu perché rappresenta crescita, occupazione, innovazione. Oggi, nel pieno degli sforzi per la ripresa, la sfida è quella di considerare il “sistema mare” un alleato strategico per una competitività sostenibile, per la lotta al cambiamento climatico, per valorizzare la biodiversità, per vincere la battaglia dell’approvvigionamento energetico e idrico. In Italia tra il 2014 ed il 2020, il sistema imprenditoriale blu è cresciuto, in termini di numero d’imprese, del 14,7%. Oggi sostenere una crescita ulteriore, implica una visione strategica che integri tutti i fattori della sostenibilità. 
Il rapporto studia lo stato di salute dell’economia del mare analizzando tutti i suoi “comparti”: la filiera ittica, le estrazioni marine, la cantieristica, la ricettività, la movimentazione di merci e passeggeri, la ricerca, la regolamentazione e la tutela ambientale e le attività sportive e ricreative. Ognuno di questi aspetti fa parte dell’economia del mare che ha un peso più importante di quanto si creda nel quadro economico nazionale. L’analisi, inoltre, si basa su un particolare indicatore, il “moltiplicatore” dell’economia del mare che indica quanto un valore aggiunto viene attivato, per ogni euro prodotto dalla Blue economy, in tutte le altre attività economiche che contribuiscono alla sua realizzazione.
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